Un festival che parte dal concetto di pluralità, radicato nel pensiero della donna, per arrivare alla singolarità come novità o come riscoperta di sé. Dai temi più urgenti e immediati, fino ai nuovi modelli, alle contrapposizioni e alle contaminazioni sociali e culturali. Non solo le donne che parlano di se stesse, ma anche della collettività in cui sono inserite e con cui si confrontano, e che a volte subiscono. Arte, narrativa e professione riunite in un festival per fare il punto sui percorsi esistenziali e del mondo del lavoro. Punti di riferimento in cui ritrovarsi o semplicemente da prendere a prestito per la formazione di una identità. Tematiche trasversali per evidenziare le singolarità del pensiero femminile.

RASSEGNA STAMPA



La Provincia di Lecco, 7 marzo 2010
(click per ingrandire)

























































Femminile, molto singolare è un festival anomalo. Parte da un aggettivo scomodo, a volte considerato quasi svalutativo: "femminile". Eppure così necessario, in un momento dove le donne sono tutto, ma spesso mancano proprio di questo: la riappropriazione di parole antiche, con il loro vero e autentico significato.
Femminile ha in sé una forte connotazione di pluralità. Da qui si parte per forza, visto che le donne sono portate e costrette a pensare sempre al plurale. Ma da qui ci si muove per arrivare alla singolarità come novità o come riscoperta di sé. A cinquanta anni? A sessanta? Qualche dubbio su questa riscoperta? Ci siamo già riscoperte? Non c'è niente da riscoprire? Vediamo cosa ne pensano le donne che interverranno. Temi urgenti e immediati, nuovi modelli, contrapposizioni, contaminazioni sociali e culturali.
Di tutto un po' a questo festival. Arte, narrativa, comunicazione, estetica e persino cucina. Che per qualcuna significa catene e palla al piede (per me :) per altre invece è sinonimo di libertà (???). Personalmente ho seri dubbi e non vedo l'ora di sentire le argomentazioni a favore :) E poi si parlerà anche di web. Donne libere in libera rete? Mavalà, mi viene ancora da dire. Quelle che hanno già il loro potere fuori dalla rete, forse, ma il resto? L'immagine femminile, delle donne, è forse emancipata nella magnifica blogosfera? Mavalà, continuo a dire... vedremo la questione come viene affrontata e percepita da alcune delle donne che stanno dietro allo schermo.

Tutto questo e molto di più riunito in un festival che dura un giorno intero, alla ricerca di punti di riferimento in cui ritrovarsi o da prendere a prestito per la formazione di una identità. Oppure pronte a prendere le distanze da quello che non ci piace o non ci convince più. All'ombra degli alberi secolari di Villa Greppi, invece che di uomini sbagliati.


Perdisa editore


Michela Murgia